Tiziano Arrigoni

La dinamite nella valigia.Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi

«In fondo non era mai andato via», scrive Maria Jatosti parlando di Bianciardi, alla fine del viaggio della sua vita. E allude a Grosseto e alla Maremma. In fondo Bianciardi era uno che non aveva mai trovato lo spazio esatto del suo puzzle di luoghi e persone, insoddisfatto, cosciente di tutto, uno che sperava in un futuro migliore. Aveva la consapevolezza ironica tipica di chi dentro di sé ha capito come va il mondo. Uno fedele a se stesso, mentre il mondo intorno cominciava a vivere di favoritismi: lui voleva restare "illeso", fedele ai braccianti e ai minatori della sua terra, voleva cambiare secondo logiche e non secondo cosa facesse più comodo. Da una parte era riuscito a farsi rispettare come scrittore affermato nella Milano della "vita agra", dall'altra non sapeva che farsene di questo rispetto. Si potrebbe definire uno che non si sentiva mai arrivato e forse perché la stazione è un movimento continuo e mai un arrivo definitivo in un'Italia in profonda trasformazione. .


https://www.youtube.com/watch?v=rySxvltJpa4&feature=youtu.be

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